Le cose non sono come vengono descritte, quella è solo propaganda.
Dico sempre che bisogna tornare all’inizio e è l’unica cosa saggia da fare.
Ho già accennato in passato a questa storia, ma ho la necessità di ritornarci sopra.
C’è un libro, questo:

E’ una raccolta di leggende del 1905
Sono leggende, direte, ma per chi ha una chiave di lettura diversa, le leggende rivelano l’informazione.
A questo proposito le leggende servono.
Il periodo iniziale preso in esame è, o sarebbe, quello che va dalla “creazione”, qualunque cosa sia, fino al “diluvio”, qualunque cosa sia.
E’ una serie netflix!
Ci sono tutti gli ingredienti di mistero e di magia necessari, anzi la magia è di tipo sovrannaturale, attinente niente meno che a Dio.
Poi ci sono gli ingredienti della lotta per il predominio, caratterizzati dalla primogenitura, del clan dominante.
Insomma una serie piena di colpi di scena.
Ma davvero…
Leggendo queste scritture la componente “messianica” viene continuamente alla ribalta.
Ci sono serpenti che parlano (Genesi 3) e serpenti che vengono innalzati dalla polvere, come nell’Esodo.
Un sacco di apparizioni di angeli, gente che parla con questi angeli, poi c’è la costruzione della Torre di Babele con conseguenze inaspettate, la confusione delle lingue.
Ma c’è soprattutto un filo conduttore legato a “qualcosa” che Adamo portò fuori dall’Eden, una “bacchetta di Zaffiro”…
Oltre a questo c’è l’ Arca dell’alleanza, resa nota dal film di Spielberg, un aggeggio capace di cose mirabolanti…
Veniamo al punto: cosa c’è di vero?
Bisogna farsi questa domanda per poter rispondere, come Omero scrisse l’Odissea, dove veniva inclusa una guerra, quella di Troia, che rappresentava un fatto storico, anche la Genesi racconta di fatti “storici”.
Le virgolette stanno a indicare che non sono da prendere come storici, ma sono la storia che lì viene raccontata.
Una di queste storie è davvero curiosa, quella dell’aggiunta della H
Gn 17:4-6
4 «Eccomi:
la mia alleanza è con te
e sarai padre
di una moltitudine di popoli.
5 Non ti chiamerai più Abram
ma ti chiamerai Abraham
perché padre di una moltitudine
di popoli ti renderò.
6 E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re.
Che diavolo è? Inoltre dice che sua mogli, Sara, non si chiamerà più Sara, ma si chiamerà Sarah
Sai che diversità, eppure…
Abramo fa qualcosa di specifico, acquista una collina!
Spende 400 sicli di argento per acquistare una collina, la paga dieci volte più del prezzo che normalmente si sarebbe pagato.
Cercando di capire perchè avesse fatto un simile acquisto, viene fuori questo libro:

Secondo questo autore, Abramo compra quella collina perchè sapeva qualcosa che nessun altro sapeva.
Abramo compra quella collina perchè quella collina era il “Monte Sinai”, il vero monte Sinai.
Una volta diventato di sua proprietà, Abramo scopre una caverna in cui viene ritrovato un reperto che era stato sepolto là da una civiltà precedente, diciamo 24000 anni prima.
Tale reperto era una sorta di computer capace di agire sulla realtà.
L’informazione sulla sua ubicazione era il segreto che una certa stirpe si tramandava di generazione in generazione.
Sembra che Abramo accidentalmente sia riuscito ad avviare tale reperto.
In qualche modo riuscì a comunicare con la macchina.
La “bacchetta” di Zaffiro era sostanzialmente il mouse di quel computer.
Sempre secondo l’autore, studioso delle lingue antiche, questo funzionamento generava un ologramma che rispondeva a qualunque domanda gli venisse posta.
Ora, ho letto tutto il libro, in inglese.
Ci sono due sole opzioni
a) Il libro racconta qualcosa di vero
b)Il libro racconta qualcosa di falso
C’è troppa enfasi nelle religioni per giustificare che non sia vero.
C’è troppa segretezza riguardo a reperti come l’Arca dell’Alleanza e nello stesso tempo enfasi di onnipotenza, per liquidare tutto come una leggenda.
Una cosa è certa, è un segreto fin troppo segreto.
Quella macchina, se esiste, è un problema.
Non può non esistere visto gli sforzi compiuti dal tempo delle crociate, dal tempo dei Templari, nello scavo sotto le rovine del Tempio a Gerusalemme.
Ma se esiste, dov’è?
Di Franco Remondina