C’è una regola “cinematografica”, si vede un qualcosa che pare non essere coerente, avulsa dallo svolgimento della storia, poi zac, cambio di inquadratura e ritorno alla narrazione precedente. E’ questa regola che viene impiegata usata dal sistema mediatico per ottenere lo scopo che si prefigge: ti dice come è, salvo poi presentarti soltanto il “come non è”!
Per tanto incredibile sia, l’uso della cinematografia e della televisione è la sola colonna portante del potere!
Voi direte che sono i soldi, ma è perchè esiste la cinematografia.
Vi faccio notare che OGNI avvenimento avvenuto dopo l’avvento del cinema e della televisione è stato descritto nella modalità ben descritta in quel film del 1976 di Elia Kazan.
E vi faccio subito un esempio clamoroso, quello del primo grande uso a livello mondiale di fare cinema: l’assassinio in diretta del Presidente JFK a Dallas nel Texas, 1963…
Il modo in cui viene presentato è: come è!
Il modo in cui viene raccontato è: come non è!
Il 23 novembre 1963, il giorno dopo l’assassinio di John F. Kennedy, Fidel Castro tenne un discorso alla radio e alla televisione cubana . [1] Ha messo insieme, meglio che poteva nel tempo a sua disposizione, le prove che aveva raccolto dai mezzi di informazione e da altre fonti, e ha riflettuto su queste prove.
Le domande che ha posto sono state ben scelte: potrebbero servire da modello per coloro che affrontano complessi atti di violenza politica.
- C’erano contraddizioni e assurdità nella storia promossa dai media statunitensi?
- Chi ha beneficiato dell’assassinio?
- Le agenzie di intelligence affermavano di sapere più di quanto potevano legittimamente sapere?
- C’erano prove di una conoscenza anticipata dell’omicidio?
- Qual è stato il principale scontro ideologico nei potenti circoli statunitensi e come si è inserito Kennedy?
- C’era una fazione che aveva la capacità e la volontà di compiere un simile atto?
E così via. Ma sotto le domande c’era un fatto centrale, non detto: Castro era in grado di immaginare – come una possibilità reale e non come una mera fantasia – che la storia promossa dal governo e dai media degli Stati Uniti fosse radicalmente falsa. Era in grado di concepire la possibilità che l’omicidio non fosse stato compiuto da un solo uomo armato di sinistra simpatizzante per Cuba e l’Unione Sovietica, ma da potenti forze di estrema destra, comprese forze interne allo stato, negli Stati Uniti. Stati. Poiché il suo quadro concettuale non escludeva questa ipotesi, fu in grado di esaminare le prove che la favorivano.
Cosi, avendo stabilito che attraverso il cinema e la televisione potevano far vedere come è e poi raccontare “come non è”, misero in scena l’atterraggio sulla luna.
Ovviamente con un modulo lunare fatto di pellicola trasparente e pellicola d’alluminio era “come è”, il racconto di Sandro Paternostro e Tito Stagno era il “come non è”.
Questo è valso in ogni avvenimento, dalle Torri Gemelle, a ogni altra cosa.
Al covid, per esempio…
La questione è che tale effetto cinema, produce una accelerazione nella narrazione e un ritardo nella comprensione.
E’ il cinema!
Niente domande logiche, solo domande riguardo al cinema!
I camion militari di Bergamo?
Cinema… solo cinema, un ritardo di comprensione di tre anni…
Cinema!