Siamo al Rubicone’s day?
Si, la gestione del controllo sta collassando a una velocità non preventivata, o meglio, era prevista dovesse collassare la catena di approvvigionamenti, questo si, ma ciò che non era previsto è il collasso del “potere di controllo” e di ricatto verso l’intero mondo.
Le cose erano previste cosi:
a) Le Banche Centrali aumentano i tassi e non i salari, questa mossa di fatto fa si che le catene di distribuzione delle merci facciano scorte per approfittare dell’aumento di inflazione.
b) Accumulo e riempimento dei magazzini
c) A magazzini pieni il traffico marittimo di merci, il traffico delle navi portacontainer crolla
d) Non avendo aumentato i salari le merci non vengono vendute
e) Piuttosto che non venderle iniziano le vendite a sconti mai visti.
Questo è quello che si aspettavano i falchi e falchetti del sistema, ma quello che non si aspettavano è:
a) Invece di aumentare, la richiesta di dollari, di Obbligazioni sui Titoli di Stato US, diminuisce!
b) La Russia non crolla, anzi, guadagna prestigio e influenza sempre di più
c) La Cina scieglie di espander il suo mercato interno.
Prendono corpo le operazioni di rimedio, cioè le contromosse da parte US-UK
a) Iniziano varie operazioni di contrasto, leggi rivoluzioni colorate, in molti paesi
b) si prosegue l’operazione rialzo dei tassi
Il mondo perciò è già cambiato:
Il 2023 sarà l’anno della disinflazione in Asia: rapporto Morgan Stanley
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L’anno 2023 sarà l’anno della disinflazione ( inflazione a basso tasso) in Asia, ha affermato Morgan Stanley in un rapporto di ricerca.
“Prevediamo che il 2023 sarà un anno di disinflazione. L’inflazione asiatica, che ha avuto più di un elemento di spinta dei costi, ha già raggiunto il picco nel 3Q22. Per il 90% delle banche centrali asiatiche, l’inflazione tornerà alla zona target/comfort entro il 3Q23 Al contrario, l’inflazione rimarrà leggermente al di sopra dell’obiettivo negli Stati Uniti e nell’Eurozona”, ha affermato.
Secondo il rapporto, l’Asia, insieme al resto del mondo, ha dovuto far fronte a molteplici shock stagflazionari nel 2022. Tuttavia, l’Asia ha resistito meglio a questi shock: l’aumento dell’inflazione è stato inferiore rispetto ad altre regioni, mentre il calo la crescita è stata più moderata.
Morgan Stanley prevede che quattro banche centrali su 11 smettano di inasprire la politica entro il 4° trimestre del 22° trimestre, mentre le altre si fermeranno nel 1° trimestre del 23° trimestre. Ci sarà una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi, unita a un allentamento dei tassi statunitensi e al picco del dollaro USA, portando a condizioni finanziarie più facili nel 2023.
Mentre la debole domanda esterna rimarrà un freno almeno per tutta la prima metà del 2023, la domanda interna asiatica è sostenuta dalla riapertura e dall’allentamento delle condizioni finanziarie, osserva il rapporto.
La Cina emergerà come un ulteriore pilastro del sostegno alla domanda interna dopo la sua riapertura dalla primavera del 2023.
“Prevediamo che la crescita dell’Asia migliorerà da un minimo del 3,4% nel 1Q23 al 4,6% nel 2H23”, afferma il rapporto.
Secondo Morgan Stanley, l’inflazione negli Stati Uniti e la riapertura della Cina sono fattori chiave. Se l’inflazione statunitense rimane elevata più a lungo, ciò porterebbe a un inasprimento da parte della Federal Reserve maggiore del previsto e potrebbe favorire una rinnovata forza del dollaro USA.
Ciò, a sua volta, prolungherebbe il ciclo di rialzi dei tassi in Asia, manterrebbe rigide le condizioni finanziarie ed eserciterebbe pressioni al ribasso sulla crescita.
Una riapertura ritardata in Cina rischia di avere un impatto non lineare sulla traiettoria di crescita della Cina, con implicazioni di ricaduta negative per il resto della regione, aggiunge il rapporto.
Come vedete siamo arrivati al dunque.
Il moltiplicarsi delle rivoluzioni colorate in ogni parte del mondo, significa una sola cosa:
Paura!
Fanno quello che hanno sempre fatto e NON OTTENGONO PIU’ QUELLO CHE HANNO SEMPRE OTTENUTO.
E’ la sensazione che cambia!
Ora, il fatto che si scambino merci in Yuan cinesi come mai nella storia, dice che se vengono scambiate in Yuan e non in dollari.
Il fatto che il gas russo, il petrolio russo venga scambiato in Yuan, significa che non viene scambiato in dollari.
Evidente no?
Il fatto che in Asia e aggiungo in Africa, India, Arabia e Iran l’inflazione sia meno, ma molto meno, che in occidente, dice che il mondo di prima non c’è già più.
C’è una fortissima dissonanza cognitiva in Occidente, oppure si segue una agenda?
La risposta è la seconda
La Fed potrebbe abbassare i tassi di interesse nel 2024, afferma Williams
NEW YORK, 28 nov. (Reuters) – Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha detto lunedì che la banca centrale americana deve spingere in avanti con gli aumenti dei tassi, ma non ha detto quanto velocemente e fino a che punto sarà necessario aumentare i costi dei prestiti a breve termine, anche se ritiene che un taglio dei tassi sia possibile nel 2024 poiché le pressioni inflazionistiche probabilmente si allenteranno.
“Penso che avremo bisogno di mantenere la politica restrittiva in atto per un po’ di tempo; mi aspetto che continui almeno fino al prossimo anno”, ha detto Williams in un evento virtuale organizzato dall’Economic Club di New York, osservando che gli oneri finanziari devono aumentare per abbattere livelli eccessivamente elevati di inflazione. “Vedo probabilmente un punto nel 2024 in cui inizieremo a ridurre i tassi di interesse nominali perché l’inflazione sta scendendo”.
Sono ancora in piena agenda pandemica, non capiscono!
Ma una cosa è certa, le merci saranno il vero denaro fra poco.
Per questo la Cina, oggetto delle rivoluzioni colorate in 48 città, capisce che protrarre l’insensata opzione pandemica la porterà verso una catastrofe interna.
La scelta ormai è obbligata: deve rimuovere il modello del controllo o verrà fatta a pezzi.
Deve fare come non ha mai fatto, per ottenere quel che non ha mai ottenuto!