Di Franco Remondina (dodicesima.com)
Ragazzi, i dati sono duri a morire…
Non c’è una story telling da raccontare, sui dati, l’unica possibilità di successo per la narrazione della balla che vi raccontano, è di far si che vi fidiate della loro parola in modo da non interessarvi ai dati… mmmh
La missione è riuscita!
Senti di quelle cose in giro…
Comunque, alla fine i dati se li cerchi, ti dicono che ti hanno fatto fesso.
La scusa adottata dalle banche è stata questa: “non prestiamo soldi perchè, con la crisi, corriamo il rischio di non riavere il capitale prestato”.
Come segnalato il sistema bancario italiano ha oltre 200 miliardi di NPL (non performing loans) ovvero crediti incagliati o inesigibili.
Traduzione: 200 miliardi di perdite.
Eeeh, penserete voi, non lavorando, le microimprese non ripagano la fidelizzazione e questo manda all’aria tutto.
Ah si?
Se è questo ciò che pensate, la balla che vi hanno raccontato ha fatto fessi voi.
Già, perché i dati dicono un’altra cosa.
Secondo un rapporto di Unimpresa i dati dicono che dei 200 miliardi di perdite totali, il 70% ovvero 140 miliardi sono prestiti da oltre 500.000 euro, erogati a 32.608 soggetti, il 2,63% dei prestiti erogati.
Non sono quindi prestiti a famiglie…
Poi, la sorpresona: 25,5 miliardi di euro di NPL, di crediti incagliati, quindi irrecuperabili, a 579 persone.
Cioè, meno di 600 persone si sono imboscate l’equivalente di una manovra finanziaria?
Si, è così.
Come e perché è successo? Perché il Corriere e Repubblica non fanno nomi e cognomi? Perché il Pinocchio di Firenze non li comunica in Parlamento, perché la magistratura, i Pm, non indagano?
Cosi il quadro emergente è questo: le banche finanziano la politica con NPL?
È l’unica risposta possibile?
Forse però c’è n’è un’altra: una gigantesca associazione a delinquere ha in mano la nazione. Questa associazione ha comprato magistratura, politica, informazione…
Dove sono andati tutti quei soldi?
Si tratta di 147 miliardi di euro, quasi l’8% del nostro debito pubblico, dell’intera spending rewiev…
Ma il problema è un altro: la Bad Bank…
Cioè una banca creata apposta in cui si mettono questi crediti inesigibili… Tutti che gridano dai loro giornali che è “necessaria”.
Così, vedrete che i soldi per salvare le banche lo stato li trova, per gli alluvionati, i terremotati, gli esodati, le imprese, le strade, non c’è un euro, ma per le banche ci sono.
Tuttavia come riporta Bottarelli su un post su “sussidiario.net“, la questione è un altra: le banche come Unicredit hanno cominciato a chiamare a casa i detentori di questi bond subordinati offrendo di comprarseli cash…
Si ricomprano i loro titoli?
Un segnale davvero strano, quando succede è alle viste uno switch finanziario.
Che cosa è che non ci viene detto?
L’euro?
Di Franco Remondina